(parentesi, perché ho il netto ricordo della morte di Hergé – 1983 – come se fosse precedente, e che sulel pagine del Corrire dei Piccoli – possibile? – la Nidasio avrebbe commentato la dipartita con il sarcastico commento: "credevo fosse già morto" o qualcosa di simile).
La parentesi era necessaria (sebbene non si aprano discorsi con parentesi, essendo esse incisi) perché il 2 gennaio è morto Ronald Searle, ma non lo dico con rammarico. A 91 ci si può togliere dal grande gioco evitandosi guai peggiori.
Sinceramente è stato più ricordarsi che era vivo. Lo relegavo al passato.
Meraviglioso illustratore e grande maestro per molti autori, anche italiani.
Qui scopro perché la carica dei 101 è il più straordinario cartone Disney: Searle fornì consigli e ispirazione (be', ammettiamolo, è anche il film animato con solo un paio di canzoni, e non eterne lagne, di cui una un vero capolavoro: Crudelia Demon). E sempre lì trovate anche una deliziosa semi-animazione :) con un sonoro degno dei Gufi! Grazie Luca Boschi!
Torniamo al disegno e a Searle. Intanto girate sul
blog a lui dedicato.
Questi ragazzini (in realtà il protagonista della storia, che non sto trovando in rete) furono visti negli anni 60 da Dino Battaglia (racconto a me fatto dalla moglie Laura)
Dino ne rimase colpitissimo. Fino ad allora la sua tecnica raffinata e delicata era rimasta legata al realistico. Searle toccò la sua corda caustica e gli dimostrò che comicità ed eleganza potevano coesistere, anzi, andavano a braccetto, rendendo più acuto lo sguardo comico-satirico.
Nacque 5 su Marte:
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© eredi Battaglia |
Il ragazzino tondeggiante fu proprio "copiato" (e nobilitiamo questa parola, copiare bene è inspirare, trattenere e ributtare fuori aria nuova!) dai collegiali stronzetti illustrati da Searle. Era un segno d'epoca, certo, un segno che oggi riamano molti (anche in modo palese, come
Decò ), ma fu lo sgradevole eppure "simpatico" ragazzo anglosassone a dare uno spunto, o una spinta, a Dino Battaglia. Che da quel momento divenne più esplicitamente un ribelle, e che proprio grazie a quella liberatoria
searlata fu chiamato da Linus e abbandonò il fumetto più popolare per disegnare quello che desiderava (vedete che se si copia con intelligenza e con tutta la propria arte, ci può fare anche bene). In effetti la sottile ironia da quel momento serpeggiò in quasi tutti i racconti, anche drammatici, da Poe a Maupassant. E quella figura del suo ultimo fumetto incompiuto pare proprio nascondersi dietro una maschera, canterellando, per poi rivelarci (ma non c'è stato il tempo) lo scherzo crudele e la sua realtà originaria.
Per concludere, credo che anche la già citata Nidasio, che ha tanto amato l'Inghilterra nei tempi di Violante e poi di Valentina Mela Verde ((super-parentesi: su un vecchio Scuola di Fumetto, ho parlato di come Pazienza abbia sicuramente letto Valentina Mela Verde e si sia ricordato del Cesare in Ingliterra nella sua notte di carnevale)
la Nidasio, dicevo, abbia guardato a Searle come un maestro, per il segno secco e graffiato, ma anche per quello sguardo ironico con una punta di peperoncino, così sano sempre nella vita e nel fumetto per adulti, ragazzi e bambini.
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© Grazia Nidasio |
Questo lo dedico a tutti gli "inventori" della lettura verticale sul blog :)
che nulla si inventa, nulla si copia, tutto passa di occhio a testa e via via... buon anno "nuovo"