martedì 6 novembre 2012

Cioè mo' siete in tanti?

Ora che penso di chiudere il blog per non andar via di cervello e di concentrarmi su uno solo che riunisca le mie ricettine (latitano pure quelle in questo periodo) e le mie cose di fumetto... mo' dico, mi ritwittate, ribloggate, leggete e siete qui a curiosare?

Ora vediamo... tanto ho trovato il mio salvatore che di web ci capisce.
Però visto che ve l'avevo annunciato, ecco il mio libro su Pratt.

Hugo Pratt, le lezioni perdute, è edito dalla novella casa editrice Mompracem (sito ancora in costruzione) del gruppo LIT (per intenderci quelli di Elliot e di Arcana... che Elliot a me piace molto, ma Arcana può pure non esitere, che io potevo nascer sorda e mi andava bene lo stesso... musica xme niet).
Insomma il libro è uscito in gran bella compagnia.
A parte (e dico niente) la assai notevole autobiografia di Moebuis(Giraud), gli altri 2 libri usciti sono di 2 carisismi amici: Franco Saudelli (il suo Porfiri in versione completa) e Filippo Scòzzari con un'integrale di Suor Dentona, che è un personaggio che amo tanto che c'ho pure la giacca dipinta a mano dall'autore, tiè!
Ma tornando al mio, questo libro su Pratt è figo. Sì, ne vado orgogliosa, sebbene abbia scritto poi non tante parole. Perché ne ho unite e collegate e trovate tante, e le ho ben intrecciate con grandi immagini, che vengono in buona parte dalle schede, mai pubblicate in Italia, della Escuela Panamericana de Arte, i corsi per posta (un po' come faccio quelli per internet io), in copie anastatiche.

Ma poi sono sbucate fuori tante cose, attraverso i miei ricordi e quelli dei suoi amici, allievi, collaboratori.
Avendo cominciato io a causa di Pratt, e avendolo conosciuto a 15 anni (io) dopo la Ballata, e avendogli rotto le palle con i miei disegni e storie per vari anni, ho risvegliato ricordi e lezioni che ho percepito, che mi erano entrate (non molto sfruttate ahimè), che hanno fatto da collante alle parole e alle immagini dello stesso Pratt e degli altri. E sì, è ancora oggi un grande maestro, e sì, ci si commuove e si sente la forza che ha avuto qaundo, a 25 anni era già un eroe del fumetto argentino, come ce lo racconta José Muñoz a voce e in una storia a fumetti, disegnata con amore.
E ci sono molti spunti su cui sto soffermandomi, perché fare questo lavoro mi ha smosso memoria e pensieri... chissà se anche le mani.