giovedì 12 gennaio 2012

ANCORA DI SATIRA

È solo un appunto veloce, questo, fatto scoprendo alle 8 di mattina un bell'articoletto su Repubblica, dedicato a Claire Brétécher.

Che è una grande, lo è stata, soprattutto, negli 70 e 80 con I Frustrati, ma anche Santa Teresa, cellulite e il Bolotto Occidentale. Poi è venuta Agrippina, della generazione dei suoi figli (o figlio?).
Claire Brétécher è uno di quei 6 o 7 (forse meno) autori di satira e dintorni, che mi ha sempre fatto ridere, di gusto e di noi stessi. Non degli altri, gli stronzi, i lontani, i cattivi.
Ridevamo di quelli arretrati (e delle nostre arretratezze) ma anche di femminismo e di ideologie, di contraddizioni e di status quo.
Si avvicina ai 72 anni e scrive di meno. La satira di costume è più difficile quando non si è più parte attiva delle trasformazioni sociali. Magari informati, intelligenti e attivi, non si è più portatori di novità rappresentative. Ma l'occhio distaccato può ancora molto, diventa più che mai sguardo politico. Quello di un condor che vede in volo, a volte - così da lontano – può confondere qualcosa. La Brétécher oggi si annoia, e se la noia le ha fatto partorire cose dirompenti come I Frustrati, oggi la trattiene al margine del foglio di carta.
© Brétécher

Un po', seppure fisicamente e fumettisticamente diversa, mi ricorda Grazia Nidasio, Claire, la piccola, magra e bionda francese un po' nervosa, la donna lombarda alta e all'apparenza tranquilla. Hanno lo stesso sguardo ironico e cauto, il tratto veloce del pennino che schizza la loro visione di quel passante, di quei bambini, di noi amici, hanno sempre fatto la stessa scelta autonoma di vita, famiglia e figli, separati, ma non lontani dal loro tavolo dove hanno disegnato e disegnano con pennini appuntiti e i colori dell'acquerello e dell'Ecoline.
© Grazia Nidasio

In Francia intanto, a Claire Brétécher è stato dedicato un importante volume monografico, che fa il punto su quella che, a detta di Roland Barthes, (cito Repubblica) era allora: "il miglior sociologo francese". Eppure, quando ha cominciato, anche il Francia il fumetto era di nicchia, ricorda Claire, e i fumettisti erano poveri (Uderzo disegnava 15 pagine a settimana)... che cosa è successo nel frattempo?
E dov'è oggi la satira di costume?

4 commenti:

  1. Sorprendente combinazione: sto leggendo i Frustrati 1 e 2, tesoro recuperato a pochi euro su e-bay. Risate a denti stretti, a volte, soprattutto quando ti ritrovi perfettamente rispecchiato nei suoi personaggi. Peccato che non disegni più: lo sguardo dall'alto confonde qualcosa, ma vede anche più cose assieme e le può confrontare. La consiglierò ai miei compagnucci di Corso che cercano di muoversi nella sua direzione.

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  2. Bel post, vedrò di approfondire procurandomi qualcosa di Claire Brétécher!

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  3. @il.Giack io credo alle combinazioni :) sì, andrebbe studiata assienme aReiser, due geni dello sguardo acuto.
    @Caludio, sì, se riesci a trovare i Frustrati...

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  4. oh, io non le ho mai "associate" ma le ho sempre amate tanto tutte e due! :o)

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