martedì 21 febbraio 2012

RECENSORI CERCASI: LE VIRTU' DEL VIRTUALE

Sono giorni che scrivo poco su questo blog. Troppi impegni.
La nascita di ComicOut, chiaramente, richiede partecipazione e riunioni... lavoro.
Da una parte sto di buon umore, mi pare che nascano cose nuove, che la grande depressione crei reazioni, non solo nel fumetto. Dall'altra non vedo grossi cambiamenti, è evidente, stiamo ancora e sempre più nella melma e intanto fatico.
La sensazione, su tutto, economia, industria, libri e fumetti, è che bisogna trovare nuovi modi di muoversi.
Uno di questi nuovi modi è internet.
L'altro giorno ho disegnato, per caffè a colazione, un'immagine che collega i vecchi frati amanuensi a chi oggi lavora al computer... siamo in celle e i libri o gli i-book sono finestra verso il mondo fuori.



La rete sta acquistando una sua forma. La vedo come un enorme mostro di Miyazaki, che si modifica e cresce e cambia pelle, cambia addirittura natura.
Internet è ormai soprattutto social network, ma anche tecnologia, rapidità, distanze accorciate.
Se per un autore è possibile lavorare in qualsiasi Paese "civile" (cioè fornito di una rete funzionante), questo significa che non solo l'autore può abitare dove gli pare, ma anche l'editore o datore di lavoro. Ancora poco, molto poco, molto lentamente, ogni editore potrà scegliere in un bacino autoriale gigantesco, e viceversa gli autori (se parleranno l'inglese) potranno offrirsi al mondo. Succede, ma non abbastanza rispetto alla potenzialità che cova.
Prodotti digitali poi si possono vendere in tutto il mondo (ma anche i cartacei o fisici volano veloci, acquistati da lontano).
Un esempio banale, sto collaborando per ComicOut con un giovane autore africano, che era apparso su Animals, non ho dovuto cercarlo di nuovo, ha visto lui, in tempo reale, la nascita di ComicOut.
E per COMICSweb, appena partito, abbiamo già il fumetto di una ragazza cinese.
Ok, devo imparare l'inglese, il francese e quel po' di spagnolo non mi bastano più.
Non so come e QUANDO lo farò.
Sì, per il momento la lingua è l'ostacolo maggiore, un libro deve essere tradotto, un fumetto pure (la musica no, fortunella), ma il grande ragno avanza.
Per ora il web è prima di tutto promozione. Non esattamente pubblicità, non solo recensione.
Quanti lettori, sui 50.000, 100.000 di una rivista leggono la recensione su di voi? 1/10? Siamo generosi e diciamo di sì. A quanti è interessata un poco? forse 1/10 di quel decimo. Ma tra quei 500 quanti hanno pensato che potevano leggerlo? forse la metà. Poi però si tratta di andare in libreria e trovarlo. se quella recensione porta 50 lettori è una buona media.
 (di più se la tiratura e più alta e se il libro coincide con la "cultura" di quei lettori o la recensione era convincente)
In rete c'è tanta fuffa, distinguere, trovare, fermarsi a leggere quello che si segnala con un cuoricino, un i-like, un twit, non accade spesso. Però. Però le recensioni girano, letta una si balza a un'altra, si clicca e sfogliano pagine del libro, magari si va sul sito e si compra subito.
 C'è chi cerca soci a modico prezzo, o donazioni per sistemare i conti:
immagine pro RAV


Facebook è più utile come tamtam per condurre ai blog, che per la vendita, fa community ma solo ora pare si venda direttamente su FB (novità del giorno), mentre twitter? Un'altra rete, informativa, ma gli editori ci sono quasi tutti, saranno seguiti solo però  se portano cultura e informazioni, oltre ai loro titoli, e vale lo stesso per gli autori (sono fiera oggi di twit, grazie allo Spazio Bianco)
Stanno capendolo gli editori e anche gli autori, che sempre più fanno lavoro gratuito per autopromuiversi, ma anche per comunicare con i lettori.
Gli editori intanto si inventano premi alle recensioni, scambi, link, concorsi, giochi... tutto purché CHIUNQUE recensisca un loro libro rimandando il lettore al sito dell'editore.
Ecco un esempio francese, in cui l'editore Dargaud spiega anche al blogger meno esperto come portare dalla recensione al sito della casa madre. Ma è solo uno dei tanti. In Italia Rizzoli Lizard ha subito cominciato a fare concorsi per la miglior recensione online (rivolgendosi a tutti i lettori), e altri hanno seguito (non solo nel settore fumetto).
I premi in rete sono quelli dei lettori (recenti i prize 211 di Comicus)
Chiunque, perché il recensore non ha più autorità conquistata ufficialmente, il recensore è quello di cui mi fido (cioè che ha i miei gusti). Lo confesso, a me succedeva per delle recensioni di film da vedere in TV, ma mi capita spesso (sebbene mi fidi di più di sensazioni personali, sbirciate veloci e cose del genere, tra cui titolo e copertina) di sentire più il parere di un amico che ha gusti in sintonia con i miei, piuttosto di quel che ne dice la stampa.
Ecco.
Boh, tutte queste parole per dire solo che oggi l'editore si promuove con ogni mezzo e con ogni blogger. La rivincita dei non "laureati", di chi non è ufficializzato. Forse la rivincita anche di chi riesce a diventare autorevole, per spocchia o per qualità.

Mi piacerebbe se nei commenti (se ce ne fossero) si segnalassero recensori affidabili (per il gusto personale) del web. grazie. per ora io mi fido di naso, copertina, titolo, una sfogliata veloce e qualche amico fidato.

11 commenti:

  1. una recensione, che sembra l'opinione di un amico con i gusti in sintonia con i miei è questa :
    http://guardareleggere.wordpress.com/2012/02/20/del-ritorno-di-david-boring/. Io uso e "pratico " internet e i social network, mi piacciono( non sempre ) , unica paura è che anche gente senza talento si crea un pubblico ( nulla di male ) e a volte va oltre ottenendo anche lavori.
    Per chi mastica bene l'inglese, ecco un interessante documentario sulla creatività e i creativi dell'era digitale :
    http://www.presspauseplay.com/

    lo si può scaricare, legalmente.

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  2. Ogni volta che ho seguito una recensione ho preso un fregatura, mi fido di più del mio intuito e delle persone che mi circondano che hanno più o meno i miei gusti.
    Però sono a favore dell'anteprima di alcune pagine a fumetti sul sito degli editori, oltre la copertina serve anche vedere il contenuto, ad esempio Rizzoli Lizard lo fa utilizzando ISSUU.

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  3. l'analogia della rete al castello "errante" di Miyazaki è molto bella, sia per il potenziale creativo che per la meta indefinita, in continuo evolversi.

    è vero che ci si affida sempre più al parere di autori, artisti stessi, appassionati, giornalisti, ecc., che troviamo e scegliamo di seguire sul web personalmente, con i quali comunichiamo praticamente in modo diretto, attraverso web community, social network, blog, forum, ecc., e dei quali possiamo meglio capire il senso del loro giudizio e perché assomiglia al o si discosta dal nostro..

    oltre al mio blog, che ho aperto da poco e nel quale a volte mi capita di parlare di fumetti, cultura, eventi, libri e altro, segnalo i blog di Matteo Stefanelli, Daniele Barbieri, Roberto Recchioni, Paolo Interdonato, Luigi Siviero, Andrea Queirolo, Luigi Bicco, Daniele Bonomo, Massimiliano Pugliese, Michele Ginevra, Slumberland, Michele Nigro; che probabilmente conoscete già, ma magari qualcuno li troverà nuovi e interessanti per confrontare il proprio giudizio, o nei quali troverà la recensione o il commento a un evento, a un libro, a un film, e soprattutto - in questo contesto - a un fumetto cult o di nuova uscita..

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  4. Come sempre quando scrive laura scarpa si palpa la passione con cui fa ciò che fa.
    Io scrivo da poco recensioni di fumetti sul mio blog, raramente ma mi capita.
    Anche se ritengo che abbia ragione finello: anche io mi fido solo dei miei gusti personali, raramente dò retta alle recensioni che, appunto, sono opinioni personali del recensore.
    Per questo, le mie le suddivido in 2 parti: la trama (il riassunto della storia cercando di non rivelare troppo ma quanto basta per incuriosire il potenziale lettore) e le note personali, ovvero come IO vedo i dialoghi, i disegni e quant'altro. Se può interessare http://nessunaretedisponibile.blogspot.com/

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  5. Grazie per la passione @D
    Ora sto scappando a casa, finalmente... ma vedo che molte cose vengono fuori, molti li conoscevo, mi chiedo se ci siano meno noti recensori che qualcuno di voi segue... almeno parzialemnte. Su Twitter l'editore Einuaudi, che ha un buon twittsta, in questi giorni è travolto da Il bambino indaco, dopo la bambina di neve, e ancora di più, tantissimi lettori twittano quanto gli piace ecc ecc. Frasi brevissime, ma in questo caso è il coro... che effetto vi fa a voi?

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  6. DA coordinatore delle recensioni di Comicus, devo dire che leggere una recensione è sempre interessante. Io stesso ho iniziato a recensire titoli per il sito cinque anni fa e devo dire che mi rende fiero sapere che quanto scrivo (o scrivono i miei colleghi) può aiutare qualche lettore nella scelta dei titoli. I forum, poi, sono affollatissimi di appassionati che ad ogni novità chiedono commenti per farsi convincere all'acquisto. La dote principale da mantenere, secondo me, è l'imparzialità e l'apertura mentale. La prima è essenziale per fare una recensione il più oggettiva possibile (per quanto possa esserlo un articolo basato sul gusto personale), l'apertura mentale serve per non fossilizzarsi sempre sulle stesse letture ma spaziare nei generi e negli autori che normalmente si tenderebbe ad ignorare; saranno prorpio i buoni titoli che mai avreste acquistato a riservarvi le sorprese più belle.

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  7. Ampliando poi il discorso recensioni oltre ai fumetti, io compro ogni settimana FilmTV di cui mi fido abbastanza per le recensioni (ho imparato a capire quando una recensione è in linea con i miei gusti e quando non lo è); certo la "fregatura" capita, ma l'importante è non prendere quello che si legge per oro colato, ma analizzare sempre quanto detto e cercare di adattarlo a sè stessi. Per i libri/merce in generale è molto interessante che ormai tutti i negozi online abbiano un sistema di votazioni che serve all'acquirente per farsi un'idea della qualità di quanto vorrebbe comprare. Infine Tripadvisor o turistipercaso.it sono, per me, essenziali quando parliamo di viaggi e di selezionare dove andare a dormire o andare a mangiare.

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  8. @Cris proprio a FilmTV (che da quando non ho la TV non seguo più) mi riferivo. Io veramente i voti dei lettori li considero poco o niente, sui libri soprattutto, perché poco hanno a che fare con me. Mi fido più di un amico di cui conosco i gusti, o di un recensore di fiducia (personale). Questo chiedevo. Anche fuori dai grandi blog o siti appositi (o al loro interno) ci sono recensori che vi convincono? NOMI non gruppi, così, per sapere... dipenderà dai genere i e dai gusti immagino...

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  9. ok, capito e faccio un pò di esempi che appartengono a me.
    Diciamo che dal web mi fido abbastanza, per affinità di gusti personali di Diego Cajelli sia per film sia per libri e film. "Il Meneghetti" la considero una sorta di bibbia in termini cinematografici, da prendere con pinze ma utilissima per farmi un idea. I gusti di Linus di radio Deejay, invece, in generale non mi appartengono, quindi se lui consiglia qualcosa estrapolo e analizzo per capire se il consiglio può essere adattato ai miei gusti o meno.

    Tu, Laura ad esempio, per quel che riguarda i libri non rientri tra i miei gusti (per esempio non sono neanche riuscito a finire un libro che so che tu hai amato, "Tu, sanguinosa infanzia" di Mari; ma mi rendo conto che non è perchè il libro sia brutto... solo non fa parte di quello che piace a me).

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  10. @Cris Certo, i gusti sono personali, dunque i critici non indicano verità assolute. Dovrebbero però indicare qualità (non assolute, ma concrete) e invece spesso... Mi pare però che non risultino, almeno dai cvostri commenti, dei luoghi o dei recensori che prevalgano come autorevolezza... mi sbaglio? A che cosa servono dunque le recensioni? Informano?

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  11. @Laura: una recensione proprio sulla qualità dell'oggetto recensito dovrebbe concentrarsi, ma ci sono qualità assolute quando parliamo di qualcosa? Io resto del parere che la recensione debba essere analizzata da chi ascolta, o legge. Per questo anche i recensori devono, per forza, fare parte della cerchia delle preferenze personali. Personalmente preferisco recensioni analitiche che mi forniscano dati oggettivi su quello di cui mi sto informando e tendo ad essere scettico su chi mi parla di senzazioni provate o suscitate dalla lettura/visione/ascolto. Anche l'analisi però, se parliamo di recensione, è soggettiva e va metabolizzata. L'autorevolezza lascia il tempo che trova... se un recensore autorevole non incontra i miei gusti personali, il suo parere, per me, non conterà.

    Le recensioni, dunque, informano (o dovrebbero informare) sul prodotto recensito ma non devono MAI essere prese per verità assolute, neanche se il recensore è il più apprezzato del mondo.

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