mercoledì 28 dicembre 2011

I NUOVI LIBRI

Oggi (errore che mi corregge il Ginevra, che deriva da un SUO errore)... cioè tra un paio di giorni... è il compleanno di Umberto Eco, uno che ha fatto molto per libri e lettori.
Anche per la lettura dei fumetti, ha fatto.
Dunque tanti auguri! (e glieli faccio con un disegno che lo ritrae, fatto da Guido Buzzelli, di cui ancora per un mese potete vedere la preziosa mostra a Lucca e di cui parleremo nel prossimo «Scuola di Fumetto» ).

Parliamo di libri...
Mi segnala l'amico e collega Fabio Visintin – che siamo due gemelli separati il culla, praticamente – l'articolo di ieri su «Repubblica»...

L'articolo parla più che di i-book, dei libri cartacei (come ormai necessita dire, in alcune occasioni). Pare che la "guerra" tra cartacei e virtuali si sferri sulla qualità estetica.
Per ora ho leggiucchiato sul Kindle (di cui parla tanto bene Rrobe ) e l'ho trovato snervante, io che mi ci stavo per ingolosire. La lettura o è a caratteri piccoli, o grandi ma a paragrafi brevi e dunque a singulti. un lettore veloce e adulto, ogni 10 o 15 righe non gira pagina, ma ha una lentiiiiissiiiima dissolvenza tra un "foglio" e l'altro.
Ecco, per ora non mi tenta. Ma è solo questione di tempo, di migliorie tecniche, di abitudine anche.
Leggere i libri che divoro e non trovarmi la casa piena sarà un piacere, buttare nel cesso 3, 5 o 7 euro invece che 10 o 15 quando il libro delude, anche. Portarsi in treno 10 o 20 possibilità diverse sarà pratico, ma cambierà il mio modo di accedere alla lettura. Se non mi piace cambio molto, molto più facilmente.

Che la bellezza del libro, l'odore e lo spessore della carta siano insostituibili è vero, almeno per un po'... poi gli alberi ringrazieranno.



Dice comunque l'articolo che i libri belli, con copertine strafighe, nastrini, lustrini, opalescenze, vendono ancora più dei virtuali. Ma parlano di nomi enormi, di best-seller assicurati... Murakami, Stephen King... quanto contano? Sono libri oggetto. Libri che si mettono in mostra. Non sono i libri belli da leggere. Sono libri regalo, libri scultura, libri status-symbol. Iliade con segnalibri di seta...
Non sarà così che si combatterà l'i-book, non a lungo.
Poi perché combatterlo? Risparmio di carta, diffusione agile.. le librerie... ecco, le librerie. Io preferisco la carta, ovvio, sono del 1957 e qui siamo ancora indietro con sti affarini lenti, freddini.
Con che cosa si combattono? Per ora lo fanno da soli. Con la loro precarietà. Un libro resta. Questi non lo sappiamo. Ho buttato tutte le mie cassette video, io. Che me ne faccio? ne ho tenute 10 forse, con documenti strani dentro, che mi farò duplicare...
Questa precarietà conta. Se mi rubano l'i-lettore perdo 100 euro e tutti i libri che ho dentro. Se cambiano modello, sono sicuro che resteranno leggibili?
Così intanto continuiamo a essere in questa via di mezzo. In un momento di grande cambiamento storico, anche per le letture, ma non solo. Lo sappiamo, l'economia sta cambiando.
Torno ai libri, che di economia non so dire.
I libri cambieranno, cambiano.
C'è chi dice che la narrazione diverrà interattiva non solo per note e rimandi, ma anche per la narrazione stessa. Chissà. Mai saputo fare fantascienza.
Quello che mi suggeriva Fabio, lo so anche se non me l'ha detto (ho già spiegato, siamo gemelli separati alla nascita) è che i libri possono arricchirsi. Non solo di copertine belle (che il Fabio è grande copertinista, anche senza lustrini e nastri di seta), ma anche dentro.
 Possono nascere libri (e ne parla anche l'articolo) che dentro hanno foto, hanno disegni. Li accarezzi e guardi e sfogli (non so se questo vada in disaccordo con la lettura virtuale, non mi sembra, anzi...), il libro di parole (io che leggo e faccio fumetti, continuo ad amare i libri di parole) si può ampliare. Possono correre storie parallele. Documentazioni o sogni.
Come questa sua pagina ispirata a Shakespeare.

Non so se su carta o su schermo o su altro supporto. La lettura sta cambiando, e le figure entreranno, forse, a farne sempre più parte.

13 commenti:

  1. non oggi, il 5. l'ansa ne ha parlato oggi e nella lettura veloce ho equivocato sulla data. già corretto mio post. ^__^

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  2. dentro i libri, sulle loro pagine, se ti piacciono molto, ci puoi disegnare, dipingere, acquarellare. sull'ibook reader molto più difficile. almeno per ora. ma questo interesserà a poche persone in tutto il mondo ...

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  3. Non so perché vedi i caratteri piccoli sul Kindle dato che una delle comodità degli ebook reader è quello di poterli ingrandire (ma forse ho capito male). Io non ho Kindle ma un Sony, e il refresh della pagina è veloce, a me non disturba o rallenta la lettura per niente.
    Noi pochi che amiamo sia la lettura digitale che quella su carta siamo le "cavie" e gli sperimentatori di un qualcosa che è ancora informe e pieno di difetti, certo; un giorno non ci sarà più nessuna "guerra" tra digitale e cartaceo perché si capirà che l'uno aiuterà l'altro facendo cose diverse; un giorno con i libri cartacei sarà venduta anche la relativa copia in digitale, che sarà pur bello disegnare sui libri, toccare la carta, ecc., ma in tante altre occasioni è anche utile avere con sè tanti libri tra cui scegliere senza portarsi i chili appresso e senza danneggiarsi la vista (che io ormai i libri con font piccole li scarto a prescindere). Magari il libro di carta bello e odoroso me lo sfoglio a casa comodamente sul divano, e lo stesso me lo leggo comodamente in digitale sull'autobus, in vacanza, alle poste, la sera a letto (che io mi sono rotta di reggere i tomoni di 5/600 pagine, ad esempio).
    E mi piace anche sottolineare certi brani e poterli condividere subito con i miei amici - cosa che col digitale si fa in pochi secondi - oppure raccogliere in uno stesso posto commenti e brani da libri diversi (sempre in poco tempo).
    Ci sono anche dei libri che non sono quelli che rileggeremmo in seguito, che non sono begli oggetti, che non hanno illustrazioni, e che pure ci fa piacere leggere il quel dato momento: risparmiare un po' di denaro (specialmente quando i prezzi saranno più umani) e di spazio non è male.

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  4. Sono d'accordo su tutto con Patrizia e poi ho appena acquistato su Kindle un libro di Jack London a 1.40€ lo stesso in formato cartaceo 6.90€. In tempi di crisi...

    @Laura:
    si può togliere la dissolvenza dei caratteri e impostare un refresh completo.
    Lo so non sarà mai uguale alla carta, ma per chi prende spesso i mezzi è una mano santa.
    Poi se tengo a un libro o a un fumetto lo compro in formato cartaceo e via.

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  5. @Mic, fellone! mi pareva strano che Einaudi non twittasse...
    @Luc, sì, per pochi... ma le sottolineature irregolari, le orecchie, e trovare i libri usati con i segni di precedenti lettori come si racconta in 84 Charing Cross Road...
    @Pat grazie, sei sempre ricca di pareri ed esperienza. Ma io l'ho detto, non sono contraria (e non è che i caratteri sono piccoli, ma quando sono grandi si gira pagina troppo spesso). Io credo che un domani non ci sarà più la carta. Il mio dubbio è un altro. Che la tecnologia ci riservi l'incendio della biblioteca d'Alessandria. Cioè che spariscano i file, superati da nuove tecnologie. QUESTO è il problema...
    @Finello, sei uno stronzo! L'altro giorno protestavo per la lentissima dissolvenza e non mi hai detto/mostrato che si poteva togliere! Sei QUASI peggio di Michele Ginevra :D

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  6. Il problema della possibile sparizione (o meglio evoluzione) dei file riguarda tutto il mondo digitale - ovvero tutti i dati, di qualsiasi tipo! Dati bancari, anagrafici, memorie, ecc. ecc. Faccio l'esempio dei floppy: spariti, o meglio spariti i lettori di floppy. Io quando ho capito l'andazzo ho memorizzato i file su cd.
    Spariranno i cd, convertirò i cd a cui tengo in altro, non lo so. Il formato file come lo conosciamo sparirà: prima che avvenga verranno presi dei provvedimenti, inventate altre cose, come si è sempre fatto nella storia umana.
    I DRM prima o poi spariranno, io per conto mio so come fare copia dei miei libri digitali, non è che se mi rubano il lettore mi rubano anche tutti i libri!
    La carta ci sarà, magari non sarà fatta di cellulosa, ma ci sarà.

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  7. @Laura:
    ho scoperto dopo, che ci sono 2 tipi di dissolvenze, una parziale (quella che non piace a te) e una completa.
    Secondo me non ti piace nessuna delle due. E' solo questione di abitudine.

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  8. @Pat, che tu mi convinca dicendo che bisogna riversare tutto altrove... mmm... se fossero onesti mi fiderei... speriamo ;)
    @finello è inutile che dici che non mi piacerebbe nemmeno il veloce, prima non me l'hai fatto vedere :P ma certo che è abitudine...
    Su FB Fabio Visintin ha aperto la discussione su questo tema focalizzando altro: non la bontà degli i-book e lettori, ma delle possibilità di fare bellissimi libri di carta. e questo è un tema anche interessante...

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  9. DA FABIO VISINTIN – qui ha postato ma gli si è cancellato, copio e incollo dunque dalla mia mail dove è arrivato il suo lungo commento interessante:
    Accetto volentieri l'invito di Laura e ne aprofitto per specificare il mio pensiero. Riassumo brevemente la vicenda in un articolo tradotto su Repubblica si parla di come le grandi case editrici americane si interroghino sulla sopravvivenza del libro cartaceo rispetto alla prepotente avanzata (per ora in America) dell'E-book. Una delle soluzioni sembra essere quella di caratterrizzare il libro anche come oggetto, rendendolo perciò fruibile oltre che per il suo contenuto, anche per la sua "estetica". Come ho già scritto, la discussione coinvolge grandi case editrici in grado di condizionare il mercato, se questa tendenza andrà a confermarsi, sicuramente che lo vogliamo o no, finirà per arrivare anche qui, ora quello che volevo dire è che la cosa potrebbe rivelarsi o una grande oppurtunità (molto difficile, ma la speranza è l'ultima a morire) o un' ennesima jattura d'importazione, la differenza starà nella capacità dei "creativi" di non lasciare nelle mani e soprattutto nelle menti degli uffici marketing le chiavi della trasformazione. Meno libri ma più curati, meno libri ma più pensati per far avvicinare nuovi lettori. Io ho l'impressione che i libri così come vengono proposti ora, non si pongano mai l'idea di allargare la base dei lettori, maa tendano piuttosto a saltare da un'opposto all'altro, cioè o a trattare il lettore come un mentecatto dandogli delle ciofeche ad alta digeribilità, pompate poi pubblicitariamente, oppure dando per scontato che lo zoccolo duro dei lettori è quello e che quindi non occorre far nulla di più di quel che si è fatto finora e si tratta perciò esclusivamente di abbassare i prezzi e puntare su altre forme di distribuzione tipo l'edicola , il supermercato ecc. Ovviamente c'é del vero anche in questo, ma credo che non si debba perdere l'occasione di interrogarsi su come si possa migliorare e rendere più fruibile e vicino alla sensibilità odierna l'oggetto libro. (Fabio VISINTIN)

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  10. Pensa che a me questo commento era arrivato via mail!
    Credo che le cose che scrive Visintin siano molto interessanti - bisogna accentuare le qualità e le specificità del libro cartaceo.
    Aggiungo che la crisi dei libri (almeno qui in Italia) è iniziata da ben prima che arrivassero gli ebook (che ancora qui hanno un mercato risibile); d'altronde ogni anno qui si pubblicano migliaia e migliaia di nuovi titoli, tra cui tantissima fuffa, e per farvi spazio necessariamente in libreria i libri dopo tre mesi dall'uscita rischiano di non trovarsi più. Basta ascoltare la trasmissione Fahreneit per rendersi conto che la "caccia al libro" ormai si fa non a quelli degli anni sessanta o settanta, bensì a libri editi dal 2000 in su!

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  11. 160 libri nuovi ogni giorno (anche con classici e ristampe e manuali eccetera). Come troveranno posto tra gli scaffali? Alla Feltrinelli trovi stesi a tappeto sempre gli stessi, classici veri e "classici" moderni, poi molto altro certo, ma non esposto, con buchi neri, forzatamente anche. Nelle librerie di quartiere quasi solo best seller o i libri da consumo facile. Poi ci sono le librerie che lottano. È dura, forse gli ebook potranno aiutarci, internet è una libreria democratica, mondadori ci sta quanto il piccolo editore. Ma trovarli? ma sfogliarli? Bisogna lavorare molto, e bisogna fare libri belli (anche se non sono sempre quelli che vendono, ahimè)

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  12. Una cosa che trovo utile degli ebook e anche la possibilità di avere spazi virtuali dove commentare i libri.
    Ho acquistato in libreria ciofeghe di libri sono perché mi piaceva la copertina (lo ammetto, ci casco sempre), invece col formato elettronico puoi farti mandare un estratto (delle prime 10 pagine) e leggere i commenti di altri lettori, valuti la cosa e poi compri se vale la pena.

    @fabio:
    complimenti per le belle copertine che ho visto in libreria questi giorni.

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  13. Riprendendo il discorso sul digitale, ho scoperto solo ora questa iniziativa di Feltrinelli

    zoom.feltrinelli.it

    i primi 25 titoli costano 1 euro e sono disponibili anche su Ibs, Bol e Amazon.

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