È una notizia della rete. Una notizia che mi riguarda da vicino. Visto che io ci sarò. Ma soprattutto ci sarà Gipi a raccontarsi, a parlare di disegno (che ora non fa) di cinema (che ora fa) e a commentare i suoi disegni proiettati.
morale cattolica - © Gipi |
Quando ero piccola nel mio retino pigliavo 0 pesci e qualche gambero+conchiglie e alghe.
Nella rete oggi piglio pochi pesci e molti gusci di conchiglia, e pur qualche medusa sgradevole.
Ah sì, quando ci fu l'invasione delle meduse nei primi anni 80, le pescavamo nella baia con il retino, noi adulti nudisti, così la baia era sgombra e a turno ci si nuotava, mentre gli altri facevano da vedetta.
da caffèacolazione.tumblr.com (2009) |
E della rete?
Io sto su facebook, su twitter, su... boh, c'ho blog e tlog, poi mail, poi curioso, e vedo che il tempo passa terribile, afferra le cose che dovevo fare e le scaraventa a dopo, a dopo, che la rete mangia il tempo... una vera alleata o nemica di Kronos!
E poi perché?
Presenzialismo?
Informazione rapida?
Progresso?
Inevitabilità?
Economia?
La rete è un ampliamento del notizie dei giornali + le chiacchiere dei conoscenti + la confessione pubblica, i litigi e tutto quello che ci tenevamo dentro.
La privacy è quella cosa che da quando la si nomina non esiste più.
I cellulari ce ne hanno privato. Prima parlavamo con una persona, e in casa chi ascoltasse le telefonate infastidiva il telefonando, oggi se parliamo con quella persona lo facciamo non solo per strada, dove altri sentiranno brandelli di conversazione, ma davanti ad amici a cui tronchiamo il discorso ("scusa, il cell..."), sul tram o sul treno, dove ogni vicino viene a sapere affari piaceri e dolori di chi chiama, almeno per metà (che per fortuna non si usa il vivavoce).
Ho vissuto abbandoni tra i singhiozzi, compleanni e problemi di ufficio, tutti di estranei che per una mezz'ora entravano nella mia vita, o io nella loro.
caffèacolazione |
Non me ne lamento, è solo un dato di fatto.
Facebook e altri luoghi simili raccontano a un amico che dormi fuori casa, e così lo sanno tutti...
eccetera.
Fin qui te lo gestisci tu. Non scrivere dove dormi, abbassa la voce sull'autobus.
Anche i caratteri delle persone cambiano. La rete è anche teatro, c'è chi accentua il suo naturale, chi si trasforma in lupo o agnello, in re, in innocente, in traditore e nella vita fa il verduraio, non il tiranno, come tanti coristi dell'opera.
Poi iniziano le chiacchiere, le accuse, le polemiche... su una sceneggiatura, un autore, un editore.
Si dice che la rete in questo periodo, almeno nel mondo (piccolo piccolo) del fumetto italiano, sia diventata una rete che piglia meduse e le butta addosso, pizzicano.
Bravi i Superamici, che coerenti col loro nome mai polemizzano. Bravo Fior che riesce a stare un po' fuori dal fumetto ricordandosi l'architettura. Ma stare fuori non è facile. E poi perché?
La rete mi piace, mi ci diverto, scopro bellissimi disegni, notizie che non troverei sui giornali che d'altra parte ho sempre letto poco e male.
Sarà che seguo la moda, la tendenza o che sono presenzialista, o curiosa o altro, in rete ci sto.
Come Paperon De' Paperoni nelle monete (per mano di Carl Barks), mi ci tuffo, salto, nuoto...
La rete ha maglie fine e poi buchi, scappano tante cose e restano impigliate spesso alghe. Va ricucita, i pescatori lo sanno.
Su Coniglio Editore serviranno chiarimenti.
Li darà presto Francesco Coniglio in qualche blog o sito, non so.
Su di me so che seguirò la rivisita «Scuola di Fumetto» (Animals per ora galleggia) e i corsi online e altre cose, li porterò da qualche parte, presto. Un isolotto?
Continuo a leggere e cucinare , disegnare , lavorare e navigare nella rete.
Buona pesca a tutti.
a domenica h.18 all'Auditorium |
la pesca è silenzio e riflessione. Quando c'è frastuono e il mondo morde, un tuffo nella rete e si è... fuori. O dentro.
RispondiEliminavengo da un paese di pescatori, eppure ancora nella rete mi perdo.
RispondiEliminaa volte è una sensazione piacevole.
p.s.
bello l'incontro di ieri all'auditorium.
da piccola mi piaceva pescare, è un'attesa attenta e riflessiva, poi ricordo quando pescai un granchio.
RispondiEliminaPerdersi fa bene.
Il prossimo è Staino, un altro maledetto toscano che parla da dio...