giovedì 15 dicembre 2011

OGNI DUE ANNI

Cioè Biennale.

La Biennale di Venezia è quella d'arte (che quelladel cinema s'è fatta annuale).
La biennale ha un senso diverso dal bimestrale. Ogni due anni crea attesa, ogni due mesi ci si scorda di che mese è (parlo per le riviste in edicola... ehehe).
Ma ecco che la Biennale di Venezia, importante e piena di novità (oppure criticata perché poco innovativa, e troppo prevedibile) si sdoppia. Si trasferisce nell'inverno a Torino, almeno in parte.
La parte italiana, quest'anno curata da Sgarbi. Che già a Venezia ha messo al suo interno gente del fumetto (direi prestata al fumetto, artista pittorico col cuore fumettoso, come Riccardo Mannelli).

Biennale democratica, piena di gente, di artisti, lo dicono qua.
L'avevano detto anche quest'estate, a proposito di Venezia, tra polemiche e discussioni: perché selezionare pochi artisti amati dai galleristi, vediamo l'arte vera, quella che si fa nelle botteghe, negli studi, l'arte che c'è.
(discorso pericolo e intrigante: veramente democratico e superatore di barriere salottiere.... oppure finta democarzia che mette nell'arena artisti senza compiere scelte?)
Ma è vero, dai, perché essere in pochi? Tanto il valore lo dà la storia e magari manco quella, lo dà il mercato, il caso e la bravura... un misciotto di ingredienti che starebbero bene per ricette come le mie in cook&(comic)book...
Qui trovate le notizie, per fortuna che c'è afnews! Insomma ci sto anch'io, ma ci sono con un mezzo fumetto: i miei disegni di caffè a colazione.
Aggiungo anche quelle che manda Gianluca Costantini (presente, ma come fumettista o altro?)
«Da sabato 17 dicembre a lunedì 30 gennaio 2012, la prestigiosa Sala Nervi del Palazzo delle esposizioni di Torino, Corso Massimo D’Azeglio, 15 ospiterà il Padiglione Italia, 54° Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia, per il 150° dell’Unità d’Italia a cura di Vittorio Sgarbi.
Il giorno dell’Inaugurazione, 17 dicembre alle ore 19,00 saranno presenti tutte le autorita’ che porteranno il saluto delle istituzioni dopo l’intervento del direttore del Padiglione Italia on. Vittorio Sgarbi che nella giornata di domenica terrà alle ore 11,30 una conferenza stampa alla Sala Nervi sede della Biennale».
e qui la sua opera.

 
Data l'informazione, ci ragiono un po' su...
Intanto cercate in rete: l'informazione è scarsissima e io non trovo in rete un sito o un link esauriente su questa biennale.
Anche sul fumetto, a parte afnews, nemmeno la galleria che coordina o altro, Little Nemo, ha l'elenco dei fumettisti, completo o aggiornato o altre informazioni.
I fumettisti e gli illustratori ci sono. Sì, stanno in mezzo agli artisti. Dobbiamo (non ironizzo) esserne felici. Non perché ci sono io o ci sei tu, ma perché sto benedetto fumetto lo mescoliamo, lo mescoliamo al giornalismo, ai libri-romanzi, all'arte...

E io, che sono la prima a pensare che il fumetto debba uscire dai recinti limitati di un publico fumettomane, mi chiedo se non ci sia debolezza nel nostro bisogno di appoggiarci all'arte, al romanzo al giornalismo.
E credo ci sia, ma non è un male, è un passaggio. Il fumetto per crescere e uscire da limitati giri, può essere sui quotidiani, tra i romanzi e appeso al muro... e gli fa bene, perché è arte mista, ambigua, multiforme. Perché il fumetto non è uno, è trino e più. Può fare tutto (ne parlerò in un altro post, partendo da un'intervista a Milo Manara).
d'altra parte è assai fumetto questa scultura di Hyungkoo Lee (alla Biennale di qualche anno fa)

Tornando alla mostra, a Torino, sabato (dopodomani) io e altri autori ci saremo, e ringrazio Barbara Zucchi che si è occupata di noi autori, e che è venuta tra le nostre fila di fumettari tralasciando le sue sculture (esposte a Venezia).
 Un'annotazione, mi risulta che (per questioni di sicurezza e assicurazione) i fumettisti siano presenti con stampe dell'opera.
Sono combattuta: il senso di essere appesi a un muro e non sul libro o sul giornale, è che il segno ne tragga altro senso, cancellazioni, segni, materia (per chi lavora in digitale la questione non si pone, così come per l'artista visivo). Stampa è abbassamento del senso dell'opera?
Oppure, visto che stiamo parlando di opere che si basano sulla riproduzione seriale e popolare (anche nel caso di raffinate edizioni) è giusto essere appesi riprodotti.
Ricordo, nel '15-'18 (cioè quando avevo meno di vent'anni negli anni 70), una discussione radiofonica tra Pratt e Crepax, l'uno alla ricerca del risultato su carata stampata e l'altro alla manutenzione del segno, senza mia sbianchettare, orgoglioso del segno e anche dell'errore d'artista.
Allora sarò appesa con stampe. E con puntine che le reggano, per dare un valore alle cose. Il giusto.

Dopo la mostra ne riparliamo.

Ecco l'elenco (spero completo, mi pare che manchi Angelo Stano... e Costantini?):

Carlo Ambrosini, Stefano Babini, Roberto Baldazzini, Stefano Biglia, Massimo Carnevale, Giorgia Cassini, Marco Cazzato, Fabio Civitelli, Pasquale Del Vecchio, Paolo Eleuteri Serpieri, Cinzia Ghigliano, Tanino Liberatore, Milo Manara, Marco Nizzoli, Paolo Ongaro, Daniela Pitton, Laura Scarpa, Giovanni Ticci, Sergio Tisselli, Roberto Zaghi, Sergio Zaniboni, Barbara Zucchi.

5 commenti:

  1. già partecipato alla Biennale regionale Lombardia-Mantova: i risultato lo trovi sul mio blog, auguri. http://fuzzibugsi.blogspot.com/2011/07/essere-o-non-essere-alla-biennale.html

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  2. non vorrei fare il precisetti. ma mi urge ricordare ci saranno anche maicol & mirco. à propos di arte e fumetto :).

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  3. @Massimo... pure la regionale lombardo-mantovana? Biennale virale :)
    @alb a questo serve scrivere il post... correggete, aggiungete, aggiornate!

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  4. Post molto interessante che purtroppo leggo in ritardo. Spero di essere piu' puntale nella lettura la prossima volta!

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  5. @Claudio la mostra c'è ancora, io non sono potuta andarci causa febbre che saliva assieme al viaggio in treno (cmq pare gli ambienti siano gelidi, andare con cappotto e manicotto!) :)

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