«Aprile è il mese più crudele, genera | Lillà da terra morta,
confondendo | Memoria e desiderio, risvegliando | Le radici sopite con
la pioggia di primavera» (T.S. Eliot)
Lo è anche per l'editoria del fumetto in edicola, se si guarda indietro.
Perché i mesi invernali sono da molto i più sfavorevoli alla lettura dei giornaletti.
Chissà perché, poi... meno viaggi in treno? meno tempi morti? Capisco che ad agosto e fine luglio si venda di pi, alla spiaggia o in montagna che sia, ma perché sotto le feste di meno?
Vabbe', non voglio fermarmi troppo su questo.
Piuttosto sull'informazione delle vendite.
Difficilmente se ne hanno di ufficiali dagli editori. In ogni caso le cifre di vendita circolano, di solito approssimative. Ma si sanno.
Fors e l'ho già detto, ma io ho un ricordo preciso di Alfredo castelli tra la fine anni 70 e l'inizio degli 80, che dichiarava a un incontro: "inutile dannarsi, le riviste non superano mai le 20.000 copie di medio venduto”, parliamo di riviste d'autore. I giornaletti vendono molto di più, devono farlo.
Quando 6 mesi fa ho chiuso ANIMAls, vendeva sulle 2500 copie in edicola, più fumetteria, abbonati, vendite omnline e fiere... ma tutte cifre basse. Per pagarsi tutto avrebbe dovuto vendere il doppio, e ci sarebbe entrato al pelo.
Ora molte cose incidono sul costo/guadagno: costo di stampa che dipende da carta e tiratura, costo di borderò che varia a seconda di quanta redazione e quanto vengono pagati gli autori (più spese fisse di un editore).
Più alta è la tiratura più si vede bene il prodotto e più costa, vederlo non vuol dire comprarlo, ma NON vederlo vuol dire di sicuro NON comprarlo.
Perciò si calano le tirature per non spendere troppo e il prodotto, se non ha un lancio adeguato, scompare alla vista e dal mercato.
Poi ci sarebbe da parlare della pubblictà. Se tirate tante copie avete pubblicità, sennò no. Ma le riviste di fumetti, storicamente, hanno poca pubblicità (e qua sarebbe interessante capire perché). Poi ci sono editori come Sergio Bonelli, che non l'ha mai voluta inserire.
Parlo di questo perché aprile è il più crudele dei mesi.
E sono usciti un paio di post in due blog diversi, dove si è parlato di cali di vendite.
Uno (a fine marzo) è questo House of Mystery, dove si parla di Topolino, rifacendosi a dati pubblicati da Prima Comunicazione. Dati all'apparenza catastofici:
Tiratura di Topolino
414.939 (2004)
412.217 (2005)
363.101 (2006)
306.586 (2007)
286.123 (2008)
261.304 (2009)
253.420 (2010)
230.944 (2011)
Vendite di Topolino in edicola
219.974 (2004)
194.007 (2005)
163.787 (2006)
134.259 (2007)
130.016 (2008)
112.713 (2009)
102.530 (2010)
85.743 (2011)
414.939 (2004)
412.217 (2005)
363.101 (2006)
306.586 (2007)
286.123 (2008)
261.304 (2009)
253.420 (2010)
230.944 (2011)
Vendite di Topolino in edicola
219.974 (2004)
194.007 (2005)
163.787 (2006)
134.259 (2007)
130.016 (2008)
112.713 (2009)
102.530 (2010)
85.743 (2011)
che sicuramente dimostrano un effetivo calo e relativa crisi della testata, ma che letti da soli possono essere comunque interpretati in modo deforme.
Quanto costa produrlo oggi? E la pubblicità?
Ma soprattutto come vanno le altre testate assimilabili?
Insomma parliamo di Topolino, un vero colosso, ma lo isoliamo e ne deduciamo che su Topolino si perdono lettori (per incapcità di tenerli, si direbbe). E se fosse una china colettiva? Allora i dati andrebbero esaminati colelttivamente: W.I.T.C.H. e Winx, per esempio, come vanno?
Ed ecco, dopo il blog di Siviero, che il crudele aprile porta notizie sulla Bonelli e la flessione, diciamolo, è molto più lieve (e diverso anche il target), lo posta Stefanelli deformando un po' i dati, poiché sostiene essere medi (a parte le punte estive) i dati di dicembre e gennaio (che come dicevo stanno di solito come punte basse).
- Tex: 210.000 copie
- Dylan Dog: 140.000
- Nathan Never: 45.000
- Julia: 42.000
- Zagor: 38.000
- Dampyr: 34.000
- Lilith: 34.000
- Shanghai Devil: 27.000
- Martin Mystère: 26.000
- Brendon: 22.000
e rimanda a questo:
L'erosione c'è, ma non troppo alta (un 10 0 20%) e per Zagor e Tex fa forza anche l'edizione di Repubblica, ma anche qui si dovrebbe analizzare meglio, cosa che questo post non si propone di fare, preferendo la brevità e la notizia e che tenta invece Bottero in Fumetto D'Autore, ma con dati ricevuti da una "talpa"... questo genera qualche scandalo e la richiesta di non divugare dati non ufficiali, che vengono prestamente tolti.
Gli addetti ai lavori, molto spesso questi dati li sanno, bazzicando nel mondo di editori e distributori, ma non li divulgano snenza permesso. E invece si dovrebbe fare, ma non per scandalizzare o per mettere sotto una lente un prodotto o un editore, quanto per analizzare il mercato. Analizzarlo insieme. Insomma a me piacerebbe capire quali sono le vendite minime che permettono di fare un bonelliano o un "bonellide", o una rivista (be', quello un po' lo so) o albi del formato USA.
E ragionare su come vivano prodotti come XL, che sono sostenuti da grandi slanci e da pubblicità.O su quanto certe tirature vengano limate, per non perdere nulla. Di quanto influenzi la presenza televisiva (il Male) e mi pare che influiscano poco i cartoni in TV (Lupo Alberto o Pimpa).
Capisco che dove il giornale sia in pericolo e serva però per altri introiti (volumi o gadget), o che sopravviva perché fatto "al risparmio" o sostenuto da grosse cifre pubblicitarie, le vere cifre di vendita possano essere non lesive di onore, ma dannose.
Eppure dobbiamo parlarne: che cosa succede in edicola?
Non si tratta di guardare un viale del tramonto, ma di capire come si possa modificare la distribuzione e l'esposizione, mentre sempre più edicolanti vendono gadget e non conoscono il mercato (italiani o stranieri che siano) e sempre meno (come dice Recchioni) si va in edicola a fare spesa...
CHI VA IN EDICOLA E PERCHÈ?
Qua ci sono i dati di WITCH e Giornalino aggiornati al 2010:
RispondiEliminahttp://house-of-mystery.blogspot.it/2011/07/vendite-in-italia-topolino-sotto-le.html
Non ho ancora fatto un nuovo post con i dati del 2011.
Per me WITCH è un discorso a parte: è un fumetto generazionale rivolto a ragazzine che ormai sono cresciute.
AHAH! volevo ben dire che tu ti salvavi! Con gli altri due si discute su twitter... dunque siamo in 4 malati di fumettite internettosa anche a Pasqua!
RispondiEliminaGrazie Luigi, ora vedo. Il discorso mi sembra interessante se lo allarghiamo. Le ragazzine di WITCH sono cresiute? normale, ma perché non beccare le succesive? E Winx? Ma succede per quasi tutti i prodotti, passano veloci. E noi che voliamo in rete saltando di qua e di là e abbiamo età più mature (io poi...) non possiamo protestare se i ragazzi corrono e dimenticano.